Sei indeciso su quale CMS usare per il tuo prossimo sito? Ecco qui un testa a testa tra i 2 migliori CMS sul mercato: Webflow e WordPress.
Oggi parliamo di una tematica di grande importanza per tutti coloro che realizzano siti web, per se stessi o per i propri clienti.
Quale CMS utilizzare?
Chi non si è trovato di fronte a questa domanda prima di approcciare un nuovo progetto?
Le alternative per creare siti web online sono moltissime, alcune davvero avanzate.
Grazie alla tecnologia, inoltre, non bisogna più preoccuparsi di essere sviluppatori o di sapere scrivere codice.
Per creare siti web ci sono website builder incedibili, che:
- puntano tutto sul design e sulla UX
- hanno le stesse logiche dello sviluppo, ottenendo perfezione a livello di pixel
- se usati bene, aiutano ad aumentare il livello medio di bellezza dei siti web
- sono completamente responsive
- danno la possibilità alle agenzie o ai professionisti di guadagnare
Facciamo un passo indietro. Quali sono i principali Website Builder?
Non lo nascondo, sono davvero tanti.
I principali sono i seguenti:
- Wix
- Squarespace
- Divi – Elegant Themes (WordPress plugin)
- Elementor (WordPress plugin)
- Webflow
Ognuno di essi ha pregi e difetti, ovviamente.
Ma posso dire con ragionevole certezza che Webflow e Elementor per WordPress sono i migliori CMS con cui ho avuto il piacere di lavorare.
Wix da un layout pre-impostato e una grande facilità di utilizzo.
Ma quello che manca a Wix è una solida struttura: in pratica gli elementi possono essere messi a piacere nella pagina.
Questa cosa rende Wix poco affidabile per i designer precisi, che vogliono un layout solido.
E’ invece il tool giusto per chi vuole creare un sito velocemente.
Squarespace è un tool abbastanza costoso. Io lo considero poco flessibile, ha troppe regole e l’utente è obbligato in qualche modo a seguire le loro impostazioni.
Non l’ho mai più riutilizzato.
Divi è flessibile ma allo stesso tempo ha delle regole. Il costo è molto basso: si può acquistare la lifetime a circa 200$.
Gli ultimi 2 tool sono quelli di cui vorrei parlare oggi: Webflow e WordPress via Elementor.
Vuoi sapere cosa ne penso e quali sono i loro punti di forza e di debolezza?
Forza, continua a leggere!
WordPress caratteristiche
WordPress lo conoscono tutti: è il CMS open source per eccellenza.
Nato per fare blogging, è diventato velocemente uno dei riferimenti principali e più usati per la creazione di siti web di tutte le dimensioni.
Il bello di WordPress è la possibilità di utilizzare migliaia di plugin, ovvero moduli aggiuntivi che permettono un’enorme flessibilità.
Esempi di plugin sono:
- plugin per la SEO, come Yoast!
- plugin per aumentare la velocità del sito, come Autoptimize
- plugin per gestire codici extra sulla pagina
- plugin per gestire il Pixel di Facebook
- plugin per tradurre il sito in varie lingue
- plugin per ottimizzare il sito, come ad esempio creare pagine AMP
- lo stesso WooCommerce (e-commerce su WordPress) è un plugin
- e, ovviamente, plugin di Page Builder (come Elementor)
Tutto questo rende WordPress perfetto per chi cerca massima libertà e massimo potenziale per avere tutte le features possibili. WordPress non ha pari in questo.
In particolare, Elementor è il Website Builder di maggiore successo su WordPress.
Elementor può essere usato gratuitamente con feature (molto) limitate.
La cosa buona è che Elementor offre un pricing di tutto rispetto.
Per chi vuole costruire un solo sito, 50$ sono una cifra ragionevole, considerando anche che WordPress è totalmente gratuito.
Con Elementor si hanno a disposizione diversi moduli predefiniti, ma che sono altamente customizzabili.
Il tutto mantenendo degli schemi fissi che fanno in modo che il designer non debba perdere tempo ad allineare gli oggetti come su un PowerPoint (effetto Wix).
Elementor, però, ha un problema di grande importanza: il codice che deve inserire è molto, rendendo più lento il loading della pagina web.
Mediamente, i siti fatti con Elementor sono più lenti del normale.
E questo, lo sappiamo bene (e ne ho parlato in questo articolo), non è ben visto da Google, che penalizza i siti più lenti, soprattutto da mobile. Da qualche tempo infatti Big-G ha dato priorità alla versione mobile di molti siti, rendendone fondamentale la loro velocità in ottica SEO.
I siti creati con Elementor, infatti, faticano un po’ di più a indicizzarsi bene sui motori di ricerca.
Nessuno sa il vero motivo, ma a mio avviso è proprio legato alla quantità di codice che il plugin inserisce nella pagina.
Un’altra criticità, a mio avviso, è legata al fatto che ogni pagina e post è indipendente.
Cosa significa?
Mettiamo conto, ad esempio, che avete una lista di pagine del blog.
Su tutte le pagine avete messo a destra i pulsanti social.
Decidete però che volete metterli a sinistra.
Con Elementor la cosa non è possibile: bisogna entrare dentro ogni pagina e fare la modifica.
Questo rende molto complicata la gestione di siti di grandi dimensioni.
Nonostante ciò sono molto soddisfatto di Elementor. Il sito di Do Eat Better Experience, per esempio, è completamente fatto con Elementor.
Questo dimostra che anche un sito importante, con molte pagine (e 4 lingue!) può essere fatto senza problemi in WordPress con Elementor.
Suggerisco però di usarlo per siti non troppo grandi (e non per e-commerce).
Perché Webflow è ancora meglio
Veniamo ora a Webflow, quello che ritengo il miglior CMS al momento sul mercato (come ho già detto in questo post). Devo dire che lo ho scoperto più tardi rispetto agli altri, ma è davvero fantastico.
Webflow è un Website Builder cloud-based che permette a chiunque di creare un bellissimo sito web senza bisogno di esperienza in sviluppo o scrittura codice.
Perché è fantastico mi chiederete voi.
Il primo e più importante motivo è che è TOTALMENTE CUSTOMIZZABILE.
Cosa significa?
Che rispetto agli altri Website Builder, che sono in qualche modo parzialmente pre impostati, Webflow trasforma il designer in uno sviluppatore, senza dover scrivere codice.
E’ questa la differenza più pura tra Webflow e qualsiasi altro Website Builder.
La potenza di questo tool è imparagonabile a qualsiasi altro.
Con Webflow i designer diventano veri e propri developer.
Questo ha pro e contro:
- CONTRO: Webflow non è per beginner, è più complicato degli altri builder
- CONTRO: Con Webflow si parte da zero a costruire una pagina
- CONTRO: Webflow è a pagamento, mentre WordPress – da solo – è gratis.
- PRO: Con Webflow ti sentirai un vero sviluppatore, ogni elemento può essere customizzato nel dettaglio,
- PRO: Webflow ha un codice pulito, di buona qualità. Questo renderà il tuo sito più veloce e facile da indicizzare su Google
- PRO: Se analizzate altre pagine web, con Webflow potete potenzialmente copiarle come se le creaste voi da zero
Con Webflow i prezzi variano a seconda di che tipo di sito si vuole.
E’ possibile aprire un account gratuito, che permette di creare 2 siti senza dominio dedicato (quindi con un dominio .webflow.com) e di sostanzialmente 2 pagine.
Se si vuole un sito vero e priori, con proprio dominio, i piani sono i seguenti:
- 144$/anno per un sito statico fino a 100 pagine
- 192$/anno per un sito con CMS, ovvero una modalità molto interessante di Webflow che vi spiegherò tra poco
- da 348$/anno per gli e-commerce
Cos’è il CMS di Webflow?
Webflow ha uno strumento molto potente: il CMS.
Ovviamente CMS è l’acronimo di Content Management System, ma in Webflow ha un significato diverso.
Webflow ti permette di creare delle Collections, ovvero dei gruppi di contenuti che hanno lo stesso layout.
E’ perfetto per un blog, o per la gestione di case studies.
La cosa fantastica di questa funzione è la seguente: se devo cambiare la posizione dei pulsanti social, come dicevo sopra, qui basta farlo sul layout master. Ogni pagina legata a questo layout cambierà di conseguenza, senza dover andare a modificare ogni singola pagina già creata.
Questa funzione fa risparmiare davvero tanto tempo, rendendo semplici modifiche in corsa.
Tirando le somme: meglio Webflow o WordPress?
Lo devo dire onestamente: a me Webflow piace molto, ma non è detto che sia sempre la scelta giusta.
A seconda del progetto, si può scegliere una o l’altra opzione.
Nel caso specifico di e-commerce, WordPress può essere una soluzione (via WooCommerce), ma per veri e propri store online non consiglio questa soluzione. Preferisco Shopify o, ancora meglio, Ecwid.