Il consumatore medio, oggi dispone di un’ampia scelta e selezione tra tutte le diverse specie di cereali biologici e non, ognuna con le sue caratteristiche e con la sua unicità. Purtroppo, gran parte di questi cereali sono coltivati con l’utilizzo di fertilizzanti sintetici e di altri prodotti chimici nocivi per la salute umana e per l’ambiente.
Il Regolamento Europeo n.834/07 definisce la produzione biologica come “… un sistema globale di gestione dell’azienda agricola e di produzione agroalimentare basato sulla interazione tra le migliori pratiche ambientali, un alto livello di biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali […] e una produzione confacente alle preferenze di taluni consumatori per prodotti ottenuti con sostanze e procedimenti naturali”
Quando i consumatori vengono informati sui reali pericoli derivanti dall’uso di prodotti chimici nelle coltivazioni, essi mostrano di preferire le farine di grano o frumento provenienti dall’agricoltura biologica. Sia i cereali biologici che i cereali provenienti dall’agricoltura “tradizionale” sono prodotti e venduti in quantità molto elevate e questo contribuisce alla loro capillare diffusione.
I cereali biologici della famiglia del grano o frumento
Tra i cereali biologici in commercio troviamo il grano, o frumento o Triticum o Tritico, nome che racchiude un insieme di varietà semi commestibili provenienti da diversi tipi di piante erbacee dette Poaceae (o “graminacee”), della tribù delle Triticeae. I vari tipi di grano e di grano integrale complesso costituiscono per l’uomo e per gli animali una fonte naturale di carboidrati digeribili, di proteine, di oli essenziali, di minerali e di fibra alimentare, quest’ultima contenuta nei gusci esterni del chicco denominati cariossidi, da cui si ricava la crusca. Quando questi cereali vengono coltivati in terreni sani e privi di inquinamento, essi forniscono le basi nutrizionali per una dieta equilibrata ed ottimale e per uno stile di vita attivo.
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Tra i vari tipi di grano o frumento troviamo le due principali:
- Il Triticum Aestivum, chiamato semplicemente “grano tenero“, che predilige i climi temperati; esso viene ampiamente utilizzato nella panificazione e nella produzione di dolci e biscotti;
- Il Triticum Durum o Triticum Turgidum chiamato volgarmente “grano duro” che é una varietà molto resistente, coltivabile in climi più caldi e con precipitazioni inferiori; esso ha un alto contenuto di proteine e viene tradizionalmente usato per la fabbricazione di pasta, cous-cous e bulgur.
Nel corso degli anni, il grano è stato coltivato in maniera intensiva per aumentare drasticamente le rese medie per ettaro insieme alla sua capacità di resistere alla siccità ed ai parassiti.
L’ aumentata resa del frumento coltivato convenzionalmente é dipeso dall’uso di regolatori della crescita (fitormoni), fertilizzanti, diserbanti, e di altri prodotti chimici agricoli. Gli ormoni vegetali regolatori della crescita possono essere naturali o sintetici, e possono manipolare le caratteristiche fisiche delle colture in crescita, unitamente alla selezione in laboratorio delle varietà. Comparate alle varietà nazionali native di frumento, che crescono molto in altezza e che presentano una irregolare ramificazione, le piante selezionate di Triticum che assicurano una maggiore resa sono quelle che hanno il gambo piu’ corto e rami multipli.
Il grano biologico, così come tutti i cereali biologici, viene coltivato senza l’utilizzo di ormoni sintetici, fertilizzanti e altri agenti chimici che ne stimolano la crescita, con metodi integrati che ne garantiscono comunque una buona produttività.
Nel corso della storia, molte popolazioni hanno basato la loro alimentazione sulle farine di grano o frumento, che hanno soddisfatto alcuni fabbisogni nutrizionali fondamentali. Le caratteristiche uniche dei vari tipi di Triticum, insieme al loro grado di elaborazione, hanno contribuito in maniera significativa allo sviluppo demografico mondiale ed alla storia umana, e a tutte le varie culture e tradizioni. L’origine del termine “grano” che noi abbiamo ereditato dal latino “granum” é talmente antica, che si pensa derivi dal sànscrito (g’arati dal significato di “triturare”, “fregare”, “scorticare” da cui il greco antico gŷr-is (γῦρις), “fior di farina” (lett. “il cereale da macinarsi”) o forse anche dalla radice ghar– (“spargere”) e che quindi in sanscrito g’arati significhi “la cosa che si sparge, si dissemina” (cit: Wiki).
Il cereale Mais
Il mais è un tipo di grano nativo del continente americano. E’ stato coltivato da popolazioni autoctone come gli Hopi e i Navajo per migliaia di anni, prima della colonizzazione europea. Questo cereale é molto stimato da queste popolazioni perchè considerato fonte di sostentamento essenziale; le singole piante erano considerate come l’incarnazione dello spirito della madre del mais. Di fronte alla fame, i primi coloni che non possedevano competenze agricole verso questo cereale furono assistiti e istruiti nella sua coltivazione dai nativi americani.
Oggi, il mais rappresenta la coltivazione agricola principale degli Stati Uniti con circa 80 milioni ettari di terra coltivata. Purtroppo il mais è il meno rappresentativo tra i cereali biologici, con poche coltivazioni destinate all’agricoltura biologica. Gli oppositori della produzione alimentare convenzionale identificano il mais come la più grave minaccia per la sostenibilità ecologica a lungo termine perché le grandi aziende produttrici del cereale di mais, controllano la maggior parte delle risorse agricole connesse alla sua produzione. In particolare pongono la loro principale attenzione su tratti di terra, macchinari sempre piu’ sofisticati, prodotti chimici e biologicamente ingegnerizzati e scorte di sementi. Invece per orientarsi verso la coltivazione biologica, i coltivatori di mais devono in qualche modo allontanarsi dalla pressione della grande distribuzione organizzata GDO e dalla tecnologia. Nel frattempo stanno crescendo i consumatori inclini ad acquistare cereali biologici in particolare il mais coltivato naturalmente in terreni privi di inquinamento.
Il cereale Riso
Dopo il frumento, il riso è la coltivazione più diffusa in tutto il mondo. I campi di riso irrigati rappresentano una percentuale significativa del terreno coltivabile all’interno delle regioni tropicali e semitropicali. Il cereale riso é anche una delle più antiche piante coltivate rinvenute in numerosi siti archeologici, fatto che testimonia una storia complessa di oltre cinquemila anni. Il riso è una fonte naturale di diversità genetica, con oltre trentamila (30.000) varietà disponibili in tutto il mondo. Le varietà più popolari includono il basmati, il riso glutinoso, il bianco a grana lunga, il gelsomino e il riso arborio.
Il riso biologico integrale, appartenente alla famiglia dei cereali biologici, è una fonte eccellente di proteine, vitamine, minerali e oli essenziali. Quando i chicchi sono opportunamente ammorbiditi, il riso è facilmente digeribile e particolarmente adatto per le persone con allergie alimentari. In molte parti dell’Asia, il riso è ancora coltivato dai piccoli agricoltori, che lo coltivano in maniera molto naturale.
Quando il riso è coltivato in maniera molto intensiva, una produzione più ingente può essere ottenuta attraverso l’applicazione di trattamenti chimici per limitare infestazioni, parassiti e insorgenza di malattie. Come il grano, alcune varietà di riso vengono geneticamente modificate per aumentare la resistenza agli erbicidi. Mentre la maggior parte degli scienziati sostengono che gli alimenti geneticamente modificati OGM presentano un rischio minimo per la salute umana, molti consumatori stanno scegliendo di evitarli, orientando la loro scelta verso la vasta gamma di cereali biologici esistenti in commercio.
Il cereale Avena
L’avena si adatta bene ai climi più freddi settentrionali di Europa, Asia del Nord, Russia e Nord America. Coltivata per diverse migliaia di anni, è stata spesso scelta come coltura utile a prevenire il degrado e l’erosione del terreno. L’avena è particolarmente ricca di proteine e grassi insaturi, e ciò la rende un alimento nutrizionalmente ricco e completo. La crusca contenuta all’interno dell’avena integrale è anche un’ottima fonte di fibra idrosolubile, che può contribuire ad per abbassare il colesterolo nel sangue. La crusca d’avena contiene circa il 5% di fibra solubile rispetto al 2% della crusca di frumento.
Pur non volendo essere ripetitivi nell’affermare che i cereali biologici hanno un gusto migliore degli alimenti coltivati in maniera convenzionale, nel caso dell’avena questo fatto é ancora più evidente. Nei fatti l’avena biologica ha sempre un sapore decisamente migliore rispetto alla sua omologa coltivata convenzionalmente. L’avena biologica ha un sapore dolce e fresco, e diverse proprietà curative naturali.
Coltivazioni biologiche e cereali biologici
I coltivatori di grano biologico devono concentrarsi sulla qualità del suolo e sulla sostenibilità per migliorare il loro raccolto. Molte delle loro pratiche olistiche sono state sviluppate assai prima dell’arrivo dell’agricoltura moderna, prettamente basata sulla chimica. Un semplice programma di rotazione della piantagione, ad esempio, offre una serie di vantaggi che non può essere eguagliata a nessuna delle strategie convenzionali. L’antica “rotazione delle colture” altera il ciclo stagionale di riproduzione degli insetti nocivi, riduce l’incidenza delle malattie delle piante e bilancia la richiesta di nutrienti del suolo. Essa fu una delle scoperte principali dell’antichità, e permise a molte popolazioni di prosperare e di moltiplicarsi per via della sua notevole efficacia.
La coltivazione dei cereali biologici tende a fornire rendimenti bassi rispetto alle pratiche convenzionali, tuttavia i vantaggi salutistici, organolettici ed ecologici diventeranno sempre più evidenti nel corso dei prossimi decenni.